Strade esondate, una città ferita. E' tornato l'incubo dell'alluvione, un'emergenza a cui speravamo di non dover più assistere.
"Ancora Fango, una vittima, macchine accatastate, negozi distrutti" dichiara Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria, "i modelli previsionali non hanno saputo prevedere l'entità del fenomeno e la necessità di emanare l'allerta meteo. Nuovamente l'acqua riprende gli spazi che le sono stati sottratti dell'asfalto e dal cemento. Guardiamo il cielo e ascoltiamo cadere la pioggia con paura a causa dei mutamenti climatici.Genova è una città insicura e pericolosa dove un abitante su sei vive o lavora in zone alluvionabili. Una popolazione costretta a convivere con il rischio idrogeologico".
"E' necessaria una politica di adattamento e di mitigazione ai cambiamenti climatici che significa intervenire sul rischio frane e alluvioni. Ma i Comuni stanno subendo una crisi finanziaria senza precedenti" continua Grammatico, "La Regione ha a disposizione pochi fondi e il decreto Sblocca Italia preferisce trivellare alla ricerca di petrolio piuttosto che intervenire sul dissesto idrogeologico del nostro Paese".
"Serve un programma di manutenzione e prevenzione" conclude Grammatico, "che eviti un'emergenza continua e dia strumenti concreti per proteggere la popolazione".