IL GOVERNATORE BURLANDO E' "FELICE DI CRESCERE"
LEGAMBIENTE LIGURIA "SVILUPPO SOSTENIBILE, MA NON AD OGNI COSTO"
“Crescita”. Ecco il nuovo mantra della Regione Liguria, almeno secondo il Governatore Burlando e la sua Giunta. Dal dibattito del 23 marzo a Palazzo Ducale, l'uscita dalla crisi ha i connotati di un grande rilancio delle infrastrutture, una sorta di mini Piano Marshall a cui sono stati invitati Mauro Moretti (Ferrovie), Pietro Ciucci (Anas) e Giovanni Castellucci (Autostrade). I tre grandi nomi dello sviluppo infrastrutturale del nostro Paese.
“Con questi numeri davanti agli occhi, e le immagini del dissesto idrogeologico della nostra terra nella mente, – commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria - pensiamo sia stata persa l’occasione per fare valutazioni e cominciare a tirare le fila di uno sviluppo invasivo. Le conseguenze delle alluvioni e dei moti franosi che interessano la nostra regione sembra non portino all'ormai necessario cambiamento culturale nella gestione del territorio e negli investimenti economici. La nostra terra è satura di asfalto e di cemento, causa di una progressiva erosione e fragilità dei suoli, e le politiche della continua infrastrutturazione stradale e autostradale, della conversione delle area industriali in edificabili a fini residenziali e commerciali aumenteranno questa fragilità. Con maggiori costi per intervenire in caso di calamità ed emergenza, come si è già dimostrato in questi anni.”
Tra le azioni che Legambiente Liguria trova condivisibili c'è l’allentamento del patto di stabilità per permettere ai comuni di saldare i debiti contratti con le imprese e investire. Ma è necessaria anche una riflessione per riorientare priorità e investimenti e valutare la sostenibilità dei costi per opere inutili previste ed eventualmente già finanziate. Questo per rilanciare un piano che abbia al centro la rigenerazione urbana, la trasformazione di quartieri a zero emissioni, la riqualificazione edilizia (energetica, idrica ed antisismica), la manutenzione del patrimonio ferroviario, potenziando i valichi esistenti sia per il trasporto delle merci portuali che per favorire lo spostamento dei pendolari e dei turisti, acquistando nuovi treni, favorendo la mobilità pubblica rispetto a quella privata.
“Affermare, come ha fatto il Presidente della nostra regione, che non sia corretto fare una battaglia in nome dell’ambiente contro opere ferroviarie è pretestuoso, dipende dal tipo di opera e dalla valutazione delle alternative. Così come è pretestuoso – conclude il Presidente di Legambiente Liguria - parlare di sviluppo sostenibile, accennando alla necessità di rilanciare le fonti rinnovabili, sostenendo contemporaneamente l’ampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure.”
Proponiamo un modello di società che pensi prima di tutto alle giovani generazioni, che sia durevole e sostenibile, che crei posti di lavoro ma non a prescindere. Il modello sino ad oggi proposto ha mostrato tutte le sue crepe, provocando danni sociali, sanitari e ambientali e se da questa Giunta, dopo l'evento di Palazzo Ducale, non viene dimostrata la volontà di abbandonarlo rischiamo così di fare un ulteriore passo verso un futuro invivibile per noi e per le generazioni che verranno.