“Non abbiamo mai visto nulla del genere” è stato il commento più diffuso da chi ha vissuto l’allerta rossa meteo, nel genovesato e nel levante ligure, in queste ultime ore.
“Purtroppo – commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria - non possiamo stupirci considerato che l’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi, come sottolineano e riportano da tempo, mediante i loro rapporti all’ONU gli scienziati riuniti nell’International Panel on Climate Change, sono ormai una realtà conclamata. La Liguria, per condizione geografica e orografica, con i monti a stretto contatto con il mare è, in maniera evidente, al centro degli effetti prodotti dai cambiamenti climatici e in questi anni e per questa ragione continuerà ad essere sovra esposta rispetto ad eventi di questo genere. Non è un caso che, per questi motivi, sia diventata oggetto di interesse mediatico e di studio a livello internazionale.”
Con questa allerta rossa ancora in corso in queste ore – prosegue la nota di Legambiente Liguria - è evidente che i danni, ancora da stimare, possono derivare non solo da fenomeni alluvionali ma, come già denunciammo nell’agosto 2014 quando Arenzano fu colpita da una intensa tromba d’aria, da una pluralità di fenomeni direttamente collegabili al global warming.
“Per affrontare questa sfida – conclude il Presidente di Legambiente Liguria - che vede l’aumento dei fenomeni meteorologici estremi con impatti sociali ed economici, danni alle infrastrutture, disagi alla vita quotidiana dei cittadini e alla loro sicurezza è necessario ridurre rischi e impatti attraverso l’attuazione di strategie di adattamento mirate. Per questo, ribadiamo, è necessario la Regione Liguria cominci velocemente a definire la propria Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, recuperando fondi economici dai programmi europei, riorientando le priorità sulle grandi opere e creando un fondo regionale, attraverso una quota dei pedaggi autostradali, per supportare i cittadini e le attività imprenditoriali colpite.