"Questo incidente - commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria - per la quantità di greggio fuoriuscita dall'oleodotto e che ha interessato il rio Penego prima, poi il Fegino e il Torrente Polcevera, risulta tra i più gravi di questi ultimi anni. Ancora una volta in primo piano il problema della convivenza tra gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, come i depositi di oli minerali Iplom di Fegino, e la popolazione locale. Spesso sono i gas e vapori emessi da questi che colpiscono e preoccupano chi vive, lavora, studia nel comprensorio. Oltre il danno ambientale, che dovrà essere quantificato ci auguriamo che le operazioni di messa in sicurezza evitino una prolugnata esposizione dei cittadini residenti ai miasmi insalubri che possono avere effetti sulla salute. Infine dovrà avvenire celermente, da parte dell'Azienda, la bonifica e il ripristino dei luoghi interessati dalla dispersione di petrolio"
“E’ l’ennesimo episodio di una convivenza tra popolazione locale e le attività di Iplom che non sembra compatibile – dichiara Alessandro Smeraldi, Presidente del Circolo Legambiente Amici a Ponente.
Ancora ad inizio del 2015 si erano verificati problemi riguardo alla produzione di miasmi, dovuti all’attività di trasporto di prodotti petroliferi nell’area di stoccaggio Iplom a Fegino, che rendevano l’aria irrespirabile per gli abitanti del quartiere e in particolare della succursale del’Ist. Comp. Di Borzoli, oggi chiusa in via precauzionale a causa dell’emergenza per lo sversamento.
Convivenza che sembra influire anche sulle opere di messa in sicurezza del torrente Fegino da parte del Comune, visto il passaggio in alcuni tratti sotto il letto del rio delle tubazioni dell’oleodotto, presenza che comporta rallentamenti nei lavori e aumento dei costi a carico della Pubblica Amministrazione. Necessaria ora una valutazione, da parte delle autorità, dell’impatto ambientale e sanitario conseguente allo sversamento, anche in termini di modalità e tempistiche di ripristino delle aree colpite e una riflessione seria sulla delocalizzazione degli impianti per evitare il ripetersi di questi gravi episodi.”