La firma del Ministro dell’ambiente alla VIA sulle Gronda apre la porta alla conferenza dei servizi per l’avvio di un opera inutile che appesantirà il fragile equilibrio idrogeologico dei nostri versanti La nostra regione è già satura di infrastrutture stradali, ben 98 Km di strade lineari ogni 100 Km2 di superficie e inseguire un modello di crescita basato sulla continua infrastrutturazione stradale è un errore.
La regione se da un lato pone chiaramente le problematiche relative al prosciugamento delle sorgenti, della fragilità dei versanti con la presenza delle frane, dall’altra spinge per la continua costruzione di tunnel e nuove arterie, su tutto il territorio. In una situazione così delicata paventare l’avvio delle opere entro il 2017 e lasciare il controllo ad un comitato tecnico, che in modo illusorio potrà eventualmente riparare i danni o porvi rimedio una volta determinati risulta farsesco. Purtroppo la politica dimostra tutti i suoi limiti quando il governo del territorio è lasciato in mano ai privati, che propongono investimenti “prendere o lasciare” (ricordiamo ancora la minaccia di trasferire i soldi del nodo di San Benigno su Bologna, fatta solo due anni fa e indirizzata all'amministrazione comunale genovese).
I proventi dal gettito autostradale prodotti sul nostro territorio dovrebbe essere gestiti per l’interesse pubblico e per la nostra regione questo significa interventi per la cura e la manutenzione del territorio dal dissesto idrogeologico e favorire il trasporto pubblico locale, unica soluzione per sgravare e alleggerire le strade dal traffico privato.
Info 3292337973 - 3292337974