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SMILE CAMPUS 2016 - PIETRA LIGURE (SV)

27/4/2016

 
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Anche quest'anno si rinnova la proposta per gli SMILE CAMPUS! Soggiorni completamente gratuiti nel Comune di Pietra Ligure, dal 4 al 13 Luglio per ragazzi dai 14 ai 19 anni, dove si avrà la possibilità di vivere un’esperienza unica, che  lega divertimento e formazione,  all’insegna del turismo sostenibile nel rispetto dell’ambiente, scoprendo e mettendo in pratica abitudini ecologiche anche attraverso azioni quotidiane.
Particolare attenzione verrà dedicata alla comprensione del fenomeno del Marine Litter e alle azioni di gestione e monitoraggio dei rifiuti in mare e sulla costa.
Scarica la brochure

Per info:
Legambiente Liguria Onlus
MAIL: campi@legambienteliguria.org
Tel.3246026182

www.life-smile.eu


BLITZ DI LEGAMBIENTE SUL POLCEVERA

21/4/2016

 
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“Il blitz di oggi è utile per ricordare – afferma Santo Grammatico Presidente di Legambiente Liguria – che le fonti fossili causano danni rilevanti a livello locale ma sono anche responsabili dei mutamenti climatici e dell’innalzamento della temperatura della Terra. Inoltre il petrolio sversato nei rii e torrenti genovesi proviene dalla Nigeria. Ricordiamo per questo le tante guerre in atto collegate allo sfruttamento dei giacimenti e le discriminazioni e diseguaglianze vissute in quei paesi a causa del cosiddetto “oro nero”.
Da Genova, la lezione è chiara: è necessario avviare la fase di transizione e superare l’utilizzo delle fonti fossili per consentire la convivenza dei cittadini e quella dei sistemi ecologici, con le attività produttive e il lavoro cominciando a riscattare ed emancipare interi territori da un vincolo all’industria pesante che non può essere perenne, condannando intere generazioni.”

ECCO PERCHE' LA BONIFICA E' URGENTE E VA GARANTITA AI CITTADINI. IN CASO DI PIOGGIA I DANNI AUMENTEREBBERO ANCORA.

20/4/2016

 
Clicca QUI per il link al video dell'intervista su Primocanale:
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INCIDENTE DI FEGINO

18/4/2016

 
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Fegino: delocalizzare impianti petroliferi, fondamentale per evitare altri incidenti.
 
"Questo incidente - commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria - per la quantità di greggio fuoriuscita dall'oleodotto e che ha interessato il rio Penego prima, poi il Fegino e il Torrente Polcevera, risulta tra i più gravi di questi ultimi anni. Ancora una volta in primo piano il problema della convivenza tra gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, come i depositi di oli minerali Iplom di Fegino, e la popolazione locale. Spesso sono i gas e vapori emessi da questi che colpiscono e preoccupano chi vive, lavora, studia nel comprensorio. Oltre il danno ambientale, che dovrà essere quantificato ci auguriamo che le operazioni di messa in sicurezza evitino una prolugnata esposizione dei cittadini residenti ai miasmi insalubri che possono avere effetti sulla salute. Infine dovrà avvenire celermente, da parte dell'Azienda, la bonifica e il ripristino dei luoghi interessati dalla dispersione di petrolio"
 
“E’ l’ennesimo episodio di una convivenza tra popolazione locale e le attività di Iplom che non sembra compatibile – dichiara Alessandro Smeraldi, Presidente del Circolo Legambiente Amici a Ponente.
Ancora ad inizio del 2015 si erano verificati problemi riguardo alla produzione di miasmi, dovuti all’attività di trasporto di prodotti petroliferi nell’area di stoccaggio Iplom a Fegino, che rendevano l’aria irrespirabile per gli abitanti del quartiere e in particolare della succursale del’Ist. Comp. Di Borzoli, oggi chiusa in via precauzionale a causa dell’emergenza per lo sversamento.
Convivenza che sembra influire anche sulle opere di messa in sicurezza del torrente Fegino da parte del Comune, visto il passaggio in alcuni tratti sotto il letto del rio delle tubazioni dell’oleodotto, presenza che comporta rallentamenti nei lavori e aumento dei costi a carico della Pubblica Amministrazione. Necessaria ora una valutazione, da parte delle autorità, dell’impatto ambientale e sanitario conseguente allo sversamento, anche in termini di modalità e tempistiche di ripristino delle aree colpite e una riflessione seria sulla delocalizzazione degli impianti per evitare il ripetersi di questi gravi episodi.”

22 Aprile 2016 - Giornata Mondiale della Terra, Genova.

18/4/2016

 
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Dal Secolo XIX dell' 11/04/16 - Rubrica Punti di Vista

11/4/2016

 
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C'è un gran rincorrersi di numeri, in vista del referendum del 17 aprile. Per questo crediamo sia necessario fare un minimo di chiarezza.
Innanzitutto, cosa richiede il quesito referendario? Di ritornare alla situazione precedente al 31 dicembre 2015, a Legge di Stabilità 2016 non ancora in vigore, che prevedeva la fine delle attività estrattive delle piattaforme entro le 12 miglia nautiche alla scadenza della concessione, e non all'esaurimento del giacimento.
Attualmente, la legge non consente che entro le 12 miglia marine siano rilasciate nuove concessioni, ma non impedisce, invece, che nell’ambito delle concessioni già rilasciate, dove previsto, siano installate nuove piattaforme e perforati nuovi pozzi, come nel caso della  piattaforma VegaB nel canale di Sicilia. Se vince il Si il titolo andrà a scadenza nel 2022 e la piattaforma sarà fermata, se vince il No molto probabilmente sarà realizzato anche questo secondo impianto nell’ambito della concessione esistente.
Ma quale impatto avrebbe il Sì sull'occupazione e sull'indipendenza energetica del nostro Paese? Secondo i dati dell'Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) gli occupati nelle piattaforme oggetto del referendum sono tremila e, peraltro, delle concessioni interessate dal Referendum una scade tra due anni, altre cinque tra cinque anni, le altre tra dieci o vent'anni, abbondantemente in tempo per riallocare risorse e competenze, magari all'interno di una Strategia Energetica Nazionale (SEN) seria e coerente, a differenza di quella sdoganata nel 2013 e parzialmente non applicata.
L'autosufficienza energetica si può avere grazie a una SEN razionale, capace di andare oltre al 2020 e di investire sulle rinnovabili e sull'efficienza energetica. Si potrebbe abbassare notevolmente la bolletta energetica del nostro Paese se si decidesse di cambiare decisamente strategia, come stanno facendo del resto molti Paesi europei, in primis la Germania.
E che dire dell'accusa di "minoranza ideologizzata" a chi sostiene il Sì al Referendum da parte del recente intervento di Berrettoni da queste pagine? Poche parole bastano: se fosse minoranza, basterebbe non appellarsi all'astensione, ma mandare tutti al voto. Del resto si dimentica che i proponenti sono stati nove Consigli regionali, quando ne sarebbero bastati solo cinque, secondo la Costituzione.
Se votare Sì è un atto di rispetto per il nostro mare, andare a votare rimane un nostro diritto civico che va fatto valere.
 
Santo Grammatico – Presidente Legambiente Liguria

Comunicato Stampa

8/4/2016

 
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Al referendum trivelle vota SI: il 9 aprile dalle 15.30 a Genova in Piazza San Lorenzo “1000 piazze, un mare di Sì” promosso dal comitato Vota Si per Fermare le Trivelle
Domani, sabato 9 aprile dalle 15.30 alle 18.30 in Piazza San Lorenzo a Genova  il comitato Vota Si per fermare le Trivelle organizzerà 1000 piazze, un mare di Sì una mobilitazione straordinaria che vedrà associazioni, comitati, gruppi volontari di cittadini impegnati con creatività per informare sul Referendum e invitare a votare SI.  

 “Al referendum del 17 aprile invitiamo i cittadini a votare sì. Vogliamo che il nostro Paese prenda con decisione la strada che ci porterà fuori delle vecchie fonti fossili, innovi il nostro sistema produttivo, combatta con coerenza l’inquinamento e la febbre del Pianeta, rispettando gli impegni che il Governo ha preso alla COP21 di Parigi a fine 2015”. È questo l’appello lanciato dal Comitato locale Vota SI per Fermare le Trivelle.
Il referendum del 17 aprile è l’occasione per fermare le trivellazioni in mare, cancellando la norma che consente alle società petrolifere di avere concessioni di ricerca e di estrazione (entro le dodici miglia marine dalla costa) senza limiti di tempo. Le trivelle, sono il simbolo tecnologico del petrolio: vecchia energia fossile causa di inquinamento, dipendenza economica, conflitti, protagonismo delle grandi lobby, estesa corruzione. Le riserve su cui punta il Governo non sono in alcun modo direttamente collegate al soddisfacimento del fabbisogno energetico nazionale. Qualora lo fossero le riserve certe presenti sotto il mare italiano sarebbero in grado di soddisfare il fabbisogno energetico del nostro Paese per 7 settimane per il petrolio e 6 mesi per il gas. In tutto ciò a guadagnarci sono solo i petrolieri. Alle casse dello Stato vengono versati dalle multinazionali del petrolio 340 milioni di euro circa all’anno, un’inezia. Il “petrolio” degli italiani è ben altro ed è dato da turismo, pesca, produzioni alimentari di qualità, biodiversità, innovazione industriale ed energia alternativa. Trivellare il mare italiano vuol dire mettere a rischio tutti questo, non soltanto dal punto di vista di patrimonio naturale ma anche economico e sociale.
“È insensato puntare sull’estrazione di gas e petrolio per garantire la nostra indipendenza energetica, il futuro dell'energia non passa dalle trivelle e dalle fonti fossili, ma dalle rinnovabili e dall'efficienza energetica come dimostrano i molti comuni che in questi anni hanno scommesso su una gestione innovativa e sostenibile del territorio. Per questo al referendum del 17 aprile chiediamo di votare sì per fermare le trivelle, per salvaguardare l’ambiente, l’ecosistema marino e le sue ricchezze, per difendere i posti di lavoro dati dal turismo e dalla pesca, e per riaffermare il protagonismo e la vocazione dei territori che parla di agricoltura, turismo, cultura e sostenibilità. Un sì importante che guarda al futuro fatto di energia rinnovabile, innovazione e rispetto della vocazione dei territori. Per questo chiediamo al Governo Renzi di abbandonare le fonti fossili e dotare al più presto l’Italia di una strategia energetica nazionale all’altezza delle sfide attuali e in linea con gli accordi della Cop 21”
Domani, sabato 9 aprile dalle 15.30 alle 18.30 in Piazza San Lorenzo a Genova  il comitato Vota Si per fermare le Trivelle organizzerà 1000 piazze, un mare di Sì una mobilitazione straordinaria che vedrà associazioni, comitati, gruppi volontari di cittadini impegnati con creatività per informare sul Referendum e invitare a votare SI.
Vi aspettiamo con giochi, laboratori artistici, musica e teatro!
 
Il comitato locale Vota Sì per Fermare le Trivelle: Arci Genova, Arci Liguria, Amici del Chiaravagna, Comitato NO Triv Acqui Terme, LeftLab, Legambiente Liguria Onlus, Libera, Greenpeace, Medici per l’Ambiente, Slowfood Liguria, Un’Altra Idea di Mondo, Usciamo dal Silenzio Genova, WWF Genova, YEAST Genova.

RICERCA RESPONSABILE PROGETTI

7/4/2016

 
Legambiente Liguria ricerca per la sede di Genova un/a responsabile progetti, con età compresa tra i 30 ed i 45 anni con significativa esperienza nella progettazione europea e nella gestione di progetti in ambito non profit. In particolare è richiesta competenza nella ricerca, partecipazione, ideazione, gestione e coordinamento di progetti europei con particolare riferimento a bandi Life, Europe for Citizen, Energy for all (e simili), Interreg Europe, Erasmus +, e Horizon in partenariato con altre organizzazioni; di ricerca, partecipazione e gestione di bandi di finanziamento da enti pubblici e privati sui temi di competenza dell'organizzazione.

Si richiedono ottime competenze linguistiche (lingua inglese fluente indispensabile) e buone competenze informatiche, doti relazionali, competenza nell' ideazione, gestione e coordinamento dei progetti, nella gestione di budget e nella conduzione di team di lavoro. Sono anche richieste oltre ad una adesione ai valori dell’associazione, capacità di problem solving, gestione del tempo e leadership.

I colloqui di selezione si svolgeranno presso la sede di Legambiente Liguria, Via Caffa 3/5b a Genova.
I/le candidati/e interessati/e possono inviare entro il 29/04/2016 via email il curriculum vitae accompagnato da una lettera di motivazione e autorizzazione al trattamento dei dati personali (D.Lgs 196/2003), indicando nell'oggetto della mail il riferimento “Responsabile Progetti” a: 
s.grammatico@legambienteliguria.org

Richiesta disponibilità oraria part time.

I colloqui saranno effettuati su chiamata per appuntamento da parte dell'associazione e si svolgeranno nel mese di maggio.

Per informazioni tel. 010319168

Evento in Piazza 9 Aprile - Referendum #STOPtrivelle

6/4/2016

 
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