
Abbiamo appreso dai giornali dell'inchiesta della Procura della Repubblica su traffico di rifiuti, appalti e turbativa d'asta. 50 sono gli indagati, tra i quali 5 dirigenti AMIU.
Legambiente Liguria |
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![]() Le Associazioni Amici del Chiaravagna, Italia Nostra e Legambiente Liguria, dal 2007 unite in un patto d'azione comune, hanno analizzato i fatti che si sono succeduti a partire dal mese scorso e che hanno riguardato AMIU e la gestione della discarica di Scarpino. Abbiamo appreso dai giornali dell'inchiesta della Procura della Repubblica su traffico di rifiuti, appalti e turbativa d'asta. 50 sono gli indagati, tra i quali 5 dirigenti AMIU. ![]() Termina l’allerta meteo in Liguria con il solito strascico di tragedie e di recriminazioni. Le ferite inferte dalla pioggia al nostro territorio sono molte e ad ogni angolo della nostra regione. Ma oggi Legambiente Liguria è più che mai convinta non siano causate solo dalla pioggia. Una vittima, sfollati e comuni isolati, strade sollevate da cui sgorgano torrenti dimenticati, treni in bilico con case costruite sopra i binari ferroviari oppure a picco sul mare, che crollano o rischiano di crollare. E’ necessario chiarire dove terminano le responsabilità delle piogge e dei mutamenti climatici e cominciano quelle dei privati, degli amministratori e di chi ha abusato di un territorio fragile. Ripensare al ciclo dei rifiuti in ottica economica e di legalità, oltre che ambientale. E' la filosofia che ispira le proposte di Legambiente Liguria sul Piano regionale dei rifiuti, il documento di indirizzo per enti locali, cittadini e operatori del settore verso una filiera industriale che, prima di tutto, dovrebbe saper valorizzare il riciclo e il riutilizzo delle materie prime postconsumo e che dovrebbe vedere cambiamenti strutturali nel suo impianto generale: troppo pochi, infatti, sono ancora i Comuni in regola con la normativa vigente, considerato che sono solo cinque le amministrazioni che che raggiungono e superano gli obiettivi di legge previsti per il 2012 (65% di raccolta differenziata), tutti localizzati nella provincia di Savona: il Comune di Garlenda, con l’ 81,23% di raccolta differenziata, Vendone con il 79,72%, seguono Arnasco (79,07%), Noli (66,56%), Villanova d’Albenga (66,39%) e Pietra Ligure (65 %). Una realtà che fa da contraltare ai 126 Comuni che nel 2012 avevano ancora la differenziata al di sotto del 25%.
"Il nuovo piano dei rifiuti in discussione in Regione" dichiara Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria" presenta novità significative, in particolare sulla necessità di investire chiaramente sulla sostenibilità ambientale, uscendo dalla logica dell'inceneritore come impianto finale per la chiusura del ciclo dei materiali post consumo. Ma ragionare sul 2020 significa cancellare la presunta innovatività della proposta: c'è una normativa che va rispettata e la percentuale del 65% è obbligo di legge, non un buon auspicio per il futuro". Un approccio concreto che parte da un cambio di mentalità capace di bandire la parola "rifiuto" e trasformandola in risorsa. "Si parla di materiale post-consumo, di risorse capaci di entrare in cicli virtuosi, basterebbe pensare la raccolta, la gestione dell'umido per la produzione di compost", continua Grammatico. "come una vera e propria filiera economica che deve prevedere nuovi e adeguati impianti per il trattamento e la trasformazione di questa frazione merceologica e che saprebbe rispondere ad esigenze ecologiche creando posti di lavoro ed evitando scorciatoie insostenibili e troppo a rischio di infiltrazioni mafiose e tutelando l'ambiente e la salute dei cittadini, evitando il conferimento in discarica" "Le vicende di Malagrotta nel Lazio e di Scarpino, con la dispersione del percolato" conclude il presidente di Legambiente Liguria, "mostrano come ecologia faccia rima con legalità. Solo di fronte a scelte realmente coraggiose da parte dell'amministrazione pubblica è possibile tutelare ambiente, salute e casse pubbliche. Serve maggiore ambizione per questo chiediamo un'accelerazione nei tempi di applicazione del nuovo piano rientrando da subito, attraverso adeguate politiche e azioni, all'interno degli obblighi che la normativa ci impone". LEGAMBIENTE LIGURIA: “AFFERMAZIONI DEL MINISTRO ORLANDO CONDIVISIBILI. PASSARE DALLA LOGICA DELL’EMERGENZA AD UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE.
CON I FALSI ALIBI SULLE ALLUVIONI AUMENTA IL RISCHIO PER LE NOSTRE INFRASTRUTTURE E LA POPOLAZIONE” "Sostenere la cultura della prevenzione". La recente presa di posizione del Ministro Orlando sulle questioni del dissesto idrogeologico in Liguria mette il dito sulla vera emergenza della nostra regione. Perche' la Liguria continua a franare, dall’imperiese allo spezzino, dalla costa all’entroterra. E le piogge che colpiscono il territorio lasciano sempre piu' frequentemente enormi strisce di terra sulle strade e cittadini isolati e sfollati. ![]() Legambiente Liguria “pochi investimenti, poca sostenibilità, scuole nei capoluoghi liguri ad alto rischio: questa è la scuola che NON vogliamo” Non migliora la situazione dell’edilizia scolastica italiana e la Liguria non è da meno. È quanto emerge da Ecosistema scuola 2013, il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. Il dossier di Legambiente pone l’accento sulle criticità del nostro sistema scolastico, tra cui la disparità degli investimenti per la manutenzione straordinaria e ordinaria. “Valutiamo positivamente la presentazione del Presidente AMIU, Marco Castagna, delle linee di indirizzo al Piano industriale AMIU sulla raccolta dei rifiuti alla Commissione Sviluppo del Comune di Genova – commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria - Finalmente si cambia visione e cultura cominciando a bandire la parola "rifiuto" per parlare di risorse e mettere in discussione il paradigma di una società 'usa e getta'. La novità è che si avvia la discussione in città, avendo superato la visione dell'inceneritore come soluzione per la chiusura del ciclo. Adesso è necessario passare dalle parole alle azioni concrete per raggiungere le percentuali di raccolta differenziata nei tempi previsti dalla legge, senza rinvii”.
Legambiente Liguria, in attesa del definitivo Piano Industriale di AMIU, continuerà come fa da anni insieme alle altre associazioni ambientaliste del territorio a monitorare e proporre le soluzioni più adeguate per il trattamento dei materiali post consumo, anche in previsione dell’inchiesta pubblica che porterà alla definizione ed approvazione definitiva del Piano regionale dei Rifiuti. |
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Settembre 2018
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