Legambiente: “La nuova intesa elaborata dalle Regioni Liguria e Toscana ci riporta indietro di 15 anni, prima dell’approvazione della legge 183/1989, quando in Italia ancora si gestivano, in maniera inefficace, i fiumi e il rischio idrogeologico all’interno dei confini amministrativi.”
“In una situazione idraulica e idrogeologica complessa, quale quello del bacino del fiume Magra, duramente colpito da frane e alluvioni negli ultimi anni, è prioritario garantire una gestione e un’attuazione degli interventi efficace su scala di tutto il bacino idrografico. Un compito svolto fino ad ora con competenza e successo dall’Autorità di bacino interregionale del fiume Magra.”
“La conseguenza di tale Intesa – riportando le competenze direttamente e separatamente alle due Regioni, in barba al principio fondamentale dell’unitarietà del bacino idrografico – sarebbe la soppressione d’un colpo dell’Autorità di Bacino del Magra non solo come ente, ma soprattutto come filosofia di azione e pianificazione. La difesa del suolo tornerebbe così ad esser gestita a livello territoriale – abbandonando la visione unitaria di bacino – e gli interventi si occuperebbero esclusivamente di obiettivi locali e immediati, seguendo soprattutto la logica della somma urgenza, senza porsi quella pluralità di obiettivi, tipica dell’azione dell’Autorità di Bacino che, fino ad oggi, ha consentito la tutela del fiume e dei suoi affluenti e la sicurezza idraulica del territorio.
Pur trovandoci in un contesto complicato per quanto riguarda la governance e la gestione dei bacini idrografici, con la transizione dalle Autorità di bacino alle Autorità di Distretto previste dalle direttive europee in materia di acque e difesa del suolo, lascia molto perplessi quest’accelerazione rappresentata dallo schema proposto da Liguria e Toscana.
“Nell’esprimere la netta contrarietà rispetto ad una scelta così affrettata e poco discussa e condivisa, ci auguriamo un immediato ripensamento e l’apertura di un ampio confronto che coinvolga tutte le forze politiche e sociali sulla gestione del fiume Magra. Infatti, il tutto si è svolto nel più completo silenzio, senza l’ampio dibattito politico e pubblico che una scelta di questa portata certamente meriterebbe. Quando invece proprio la partecipazione, l’informazione e la condivisone delle scelte sono parte integrante delle direttive europee Acqua (2000/60) e Alluvioni (2007/60)”.
Legambiente Liguria 010319168/3292337974/3409800955