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Oltre 8500 firme in meno di 24 ore. “È urgente cambiare la logica per finanziare la sicurezza del territorio e dei cittadini dal dissesto idrogeologico”, spiegano i promotori della campagna.
Genova, 20 novembre 2014 - Legambiente, Libera e Gruppo Abele lanciano una raccolta firme indirizzata al Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando sulla piattaforma Riparte il futuro: www.riparteilfuturo.it/alluvione. La richiesta è semplice: un fondo per la messa in sicurezza del territorio, la formazione per l’autoprotezione dei cittadini, il sostegno ai commercianti, artigiani e agricoltori, gestito in maniera trasparente e alimentato dai proventi dei pedaggi autostradali nella Regione Liguria e riorientando i miliardi previsti per una nuova autostrada, la Gronda di Genova.
“La Liguria è in ginocchio e servono centinaia di milioni di euro per risollevarla”, spiegano i promotori della campagna che in meno di 24 ore ha già raccolto oltre 8500 firme. “È urgente cambiare la logica per finanziare la sicurezza del territorio e dei cittadini dal dissesto idrogeologico. Basta cemento: si utilizzino i soldi che vengono dalle autostrade per creare un Fondo che garantisca finalmente la sicurezza della Liguria e dei suoi cittadini”.
Di fronte alle oltre settemila frane, che aumentano di ora in ora in un territorio martoriato, le trecento strade interessate dagli smottamenti, le centinaia di persone isolate o sfollate, le interruzione ai servizi elettrici, idrici e del gas Libera e Gruppo Abele, tramite la campagna anticorruzione Riparte il Futuro, rilanciano l’appello inviato a Burlando da Legambiente Liguria. “La società civile vuole far sentire la sua voce”, incalzano le associazioni, “chiedendo lo stop alla cementificazione: è necessario trovare subito una risposta agli effetti disastrosi di scelte fondate su interessi che spesso sono altri rispetto all'interesse dei cittadini e alla legalità”.
Per seguire la petizione in tempo reale: www.riparteilfuturo.it/alluvione