Emergenza rifiuti, trasporto pubblico e qualità dell’aria fanno diminuire la vivibilità delle città in Liguria.
Inquinamento atmosferico a livelli d’emergenza e tasso di motorizzazione sempre in crescita. Nelle città italiane continua a tirare la stessa aria; scarse, nel complesso, le novità. Questo il quadro che emerge dalla ventunesima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei 104 capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Sole 24 Ore e presentato oggi a Torino.
Genova quarantanovesima continua ad avere problemi sulla qualità dell’aria, a perdere passeggeri e a diminuire l’offerta di trasporto pubblico nonostante sia minore la percentuale di trasporti privati sul totale, rispetto alle altre tre città liguri. Resta indietro sulle politiche della ciclabilità e ancora al di sotto dei limiti di legge per la raccolta differenziata.
Imperia chiude la classifica delle liguri al settantaseiesimo posto, non rendendo disponibili i dati sulla qualità dell’aria e dove si verificano miglioramenti sia sul trasporto pubblico locale che sulla riduzione della produzione di rifiuti pro capite ma dove più alti risultano i tassi di auto e motocicli circolanti.
“Presentiamo la classifica di Ecosistema urbano – commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria – con la città di Genova ancora in difficoltà a causa dell’alluvione. Ci auguriamo però che i dati riportati possano rappresentare uno stimolo alla discussione per far comprendere la necessità di cambiare le priorità nella gestione della città e del territorio. Genova sembra entrata nel tunnel delle emergenze, dal dissesto idrogeologico e la sicurezza per i cittadini ai rifiuti, al trasporto pubblico locale. Anche per vincere la sfida che i cambiamenti climatici pongono, bisogna pensare un modo nuovo di usare le risorse e l’energia, di organizzare la mobilità dando priorità al trasporto pubblico recuperando nuovi spazi, sottraendoli alla mobilità privata, rendendoli più sicuri, più salutari e meno alienanti, immaginando la città come luogo dove si realizzano le condizioni per favorire le relazioni sociali, il senso del vicinato, del quartiere, della comunità. Indirizzare politiche ed azioni in questo senso, sia nelle grandi città che nei piccoli borghi, significa garantire sviluppo, emancipazione economica e nuovo lavoro”.
“Questi dati sulla qualità dell'aria non devono però farci abbassare la guardia contro le emissioni inquinanti generate da attività produttive come ad esempio la centrale Enel e come quelle generate dal traffico automobilistico - commentano Paolo Varrella e Stefano Sarti del circolo di Legambiente La Spezia - anche perché molto probabilmente si sono determinate per effetto della crisi sia produttiva -con conseguenti minori emissioni- che per quello che riguarda le persone e le famiglie con un utilizzo minore del vettore "auto". Bisogna poi considerare che la rete spezzina di rilevamento degli inquinanti è incompleta, non copre tutti i parametri previsti dalla legge e va pertanto adeguata. Restano negativi i dati relativi alla produzione di rifiuti -stranamente in aumento nonostante la crisi- e la bassa raccolta differenziata e quelli del trasporto pubblico locale, che diminuiscono sia per quello che riguarda l'utilizzo medio annuo delle persone che l'offerta annua di km per persona”.
La scheda: la situazione dei capoluoghi della Liguria
A Genova rimane costante rispetto allo scorso anno la presenza di Ossidi di azoto che si attestano a 58,2 (media giornaliera in microgrammi/m3) mentre aumentano i giorni di superamento dei limiti per l’Ozono da 41,5 a 45,7 (media del numero di giorni con un superamento sulle 8 ore del valore di 120 microgrammi/m3). Si ha un leggero miglioramento delle PM10 che passano da 22,0 a 20,3 (media dei valori annuali registrati in microgrammi/m3). La produzione dei rifiuti pro capite passa da 544,8 a 534,0 kg per abitante, rimanendo le più alte delle città liguri. Sul fronte del trasporto pubblico il dato è negativo per il numero di passeggeri trasportati. Questi sono stati in costante aumento a partire dal 2004 sino al 2008, ma da allora si registra un costante calo arrivando quest’anno a 233 viaggi per abitante all’anno, mentre lo scorso anno erano 246. Una vera e propria débâcle collegata alla drastica diminuzione di offerta del trasporto pubblico passata da 48 a 45 km/vettura/abitante/anno. E bisogna ringraziare i cittadini genovesi, che nonostante le difficoltà e gli aumenti dei costi preferiscono muoversi, in treno e autobus o a piedi e in bicicletta, se la città non è completamente congestionata, considerato che la percentuale di spostamenti privati (auto e moto) è di 36 abitanti su 100, la più bassa in Liguria.
La città della Spezia migliora la qualità dell’aria. La media giornaliera degli Ossidi di azoto passa da 34 a 29 microgrammi/m3, le PM10 da 26,0 a 22,8 (media dei valori annuali registrati in microgrammi/ m3), l’Ozono da 14 a 9,5 (media del numero di giorni con un superamento sulle 8 ore del valore di 120 microgrammi/m3). Aumentano invece la produzione di rifiuti solidi urbani, da 509,8 a 511,5 Kg per abitante e la disaffezione dei cittadini per il trasporto pubblico locale i cui viaggi/abitante/anno passano da 138 a 135 condizionati dalla diminuzione dell’offerta che da 44 Km/vettura/abitante/anno scende a 42. In città viene preferito il trasporto su mezzi privati (auto e moto) dalla maggioranza dei cittadini, il 53%.
La città di Savona ha visto aumentare sia l’offerta che il numero di passeggeri trasportati dalla rete di trasporto pubblico cittadina. Per l’offerta si è passati da 36 a 41 km/vettura/abitanti/anno, per i passeggeri da 54 a 58 viaggi/abitanti/anno. Nonostante ciò rimane troppo alta la preferenza dei cittadini savonesi per il trasporto privato, considerato che lo preferiscono nel 78% dei casi. E’ diminuita la produzione procapite di rifiuti da 528,5 a 509,7 kg/abitante/anno ma ancora rimane bassissima (23,8) la percentuale di raccolta differenziata. La qualità dell’aria, confrontata con quella di due edizioni fa per la mancanza di dati dello scorso anno, migliora leggermente per le PM10, passando da 21,5 a 17,5 (media dei valori annuali registrati in microgrammi/m3) ma subisce un drastico peggioramento per gli ossidi di azoto, che aumentano da 24.7 a 34 (media giornaliera in microgrammi/m3) e per l’ozono che sale da 5 a 22 (media del numero di giorni con un superamento sulle 8 ore del valore di 120 microgrammi/m3). Migliora infine, anche se timidamente, la percentuale relativa alla depurazione (dall’87 al 90%) riferita al numero di abitanti allacciati/giorni di funzionamento/efficienza della depurazione.
Per Imperia, dopo lo storico progresso in classifica grazie all’avvio dell’attività depurativa per la città, si registrano miglioramenti nella produzione rifiuti procapite all’anno che scendono, rispetto alla scorsa edizione, da 538 kg a 483,2 kg, lasciando a desiderare ancora la percentuale di raccolta differenziata, ferma al 23,8%. Migliora la performance sul trasporto pubblico locale con l’aumento dei viaggi effettuati dagli utenti che passano da 23 a 33 viaggi/abitante/anno avendo un leggero incremento dell’offerta nel servizio che sale da 18 a 19 km/vettura/abitante/anno.
A questo dato vanno affiancati i dati sulla motorizzazione, i peggiori di tutta la regione, avendo per ogni cento abitanti nel comune 59 auto e 26 motocicli circolanti.
Non sono disponibili i dati aggiornati sulla qualità dell’aria ne per la percentuale di trasporto privato sul trasporto totale.