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![]() Termina l’allerta meteo in Liguria con il solito strascico di tragedie e di recriminazioni. Le ferite inferte dalla pioggia al nostro territorio sono molte e ad ogni angolo della nostra regione. Ma oggi Legambiente Liguria è più che mai convinta non siano causate solo dalla pioggia. Una vittima, sfollati e comuni isolati, strade sollevate da cui sgorgano torrenti dimenticati, treni in bilico con case costruite sopra i binari ferroviari oppure a picco sul mare, che crollano o rischiano di crollare. E’ necessario chiarire dove terminano le responsabilità delle piogge e dei mutamenti climatici e cominciano quelle dei privati, degli amministratori e di chi ha abusato di un territorio fragile.
Ripensare al ciclo dei rifiuti in ottica economica e di legalità, oltre che ambientale. E' la filosofia che ispira le proposte di Legambiente Liguria sul Piano regionale dei rifiuti, il documento di indirizzo per enti locali, cittadini e operatori del settore verso una filiera industriale che, prima di tutto, dovrebbe saper valorizzare il riciclo e il riutilizzo delle materie prime postconsumo e che dovrebbe vedere cambiamenti strutturali nel suo impianto generale: troppo pochi, infatti, sono ancora i Comuni in regola con la normativa vigente, considerato che sono solo cinque le amministrazioni che che raggiungono e superano gli obiettivi di legge previsti per il 2012 (65% di raccolta differenziata), tutti localizzati nella provincia di Savona: il Comune di Garlenda, con l’ 81,23% di raccolta differenziata, Vendone con il 79,72%, seguono Arnasco (79,07%), Noli (66,56%), Villanova d’Albenga (66,39%) e Pietra Ligure (65 %). Una realtà che fa da contraltare ai 126 Comuni che nel 2012 avevano ancora la differenziata al di sotto del 25%.
"Il nuovo piano dei rifiuti in discussione in Regione" dichiara Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria" presenta novità significative, in particolare sulla necessità di investire chiaramente sulla sostenibilità ambientale, uscendo dalla logica dell'inceneritore come impianto finale per la chiusura del ciclo dei materiali post consumo. Ma ragionare sul 2020 significa cancellare la presunta innovatività della proposta: c'è una normativa che va rispettata e la percentuale del 65% è obbligo di legge, non un buon auspicio per il futuro". Un approccio concreto che parte da un cambio di mentalità capace di bandire la parola "rifiuto" e trasformandola in risorsa. "Si parla di materiale post-consumo, di risorse capaci di entrare in cicli virtuosi, basterebbe pensare la raccolta, la gestione dell'umido per la produzione di compost", continua Grammatico. "come una vera e propria filiera economica che deve prevedere nuovi e adeguati impianti per il trattamento e la trasformazione di questa frazione merceologica e che saprebbe rispondere ad esigenze ecologiche creando posti di lavoro ed evitando scorciatoie insostenibili e troppo a rischio di infiltrazioni mafiose e tutelando l'ambiente e la salute dei cittadini, evitando il conferimento in discarica" "Le vicende di Malagrotta nel Lazio e di Scarpino, con la dispersione del percolato" conclude il presidente di Legambiente Liguria, "mostrano come ecologia faccia rima con legalità. Solo di fronte a scelte realmente coraggiose da parte dell'amministrazione pubblica è possibile tutelare ambiente, salute e casse pubbliche. Serve maggiore ambizione per questo chiediamo un'accelerazione nei tempi di applicazione del nuovo piano rientrando da subito, attraverso adeguate politiche e azioni, all'interno degli obblighi che la normativa ci impone". LEGAMBIENTE LIGURIA: “AFFERMAZIONI DEL MINISTRO ORLANDO CONDIVISIBILI. PASSARE DALLA LOGICA DELL’EMERGENZA AD UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE.
CON I FALSI ALIBI SULLE ALLUVIONI AUMENTA IL RISCHIO PER LE NOSTRE INFRASTRUTTURE E LA POPOLAZIONE” "Sostenere la cultura della prevenzione". La recente presa di posizione del Ministro Orlando sulle questioni del dissesto idrogeologico in Liguria mette il dito sulla vera emergenza della nostra regione. Perche' la Liguria continua a franare, dall’imperiese allo spezzino, dalla costa all’entroterra. E le piogge che colpiscono il territorio lasciano sempre piu' frequentemente enormi strisce di terra sulle strade e cittadini isolati e sfollati. ![]() Legambiente Liguria “pochi investimenti, poca sostenibilità, scuole nei capoluoghi liguri ad alto rischio: questa è la scuola che NON vogliamo” Non migliora la situazione dell’edilizia scolastica italiana e la Liguria non è da meno. È quanto emerge da Ecosistema scuola 2013, il rapporto annuale di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. Il dossier di Legambiente pone l’accento sulle criticità del nostro sistema scolastico, tra cui la disparità degli investimenti per la manutenzione straordinaria e ordinaria. “Valutiamo positivamente la presentazione del Presidente AMIU, Marco Castagna, delle linee di indirizzo al Piano industriale AMIU sulla raccolta dei rifiuti alla Commissione Sviluppo del Comune di Genova – commenta Santo Grammatico, Presidente di Legambiente Liguria - Finalmente si cambia visione e cultura cominciando a bandire la parola "rifiuto" per parlare di risorse e mettere in discussione il paradigma di una società 'usa e getta'. La novità è che si avvia la discussione in città, avendo superato la visione dell'inceneritore come soluzione per la chiusura del ciclo. Adesso è necessario passare dalle parole alle azioni concrete per raggiungere le percentuali di raccolta differenziata nei tempi previsti dalla legge, senza rinvii”.
Legambiente Liguria, in attesa del definitivo Piano Industriale di AMIU, continuerà come fa da anni insieme alle altre associazioni ambientaliste del territorio a monitorare e proporre le soluzioni più adeguate per il trattamento dei materiali post consumo, anche in previsione dell’inchiesta pubblica che porterà alla definizione ed approvazione definitiva del Piano regionale dei Rifiuti. ![]() Comuni Unesco più attrattivi: nel 2012 strutture più piene del 13,6% Vernazza a 5 vele nella Guida Blu 2013 ospita l’alta scuola di turismo ambientale. ![]() SABATO 30 NOVEMBRE 2013 dalle 9.30 alle 13.30 presso l’Auditorium “Sottanis” di Casarza Ligure si terrà il convegno “riciclare: ovvero governare il disordine” Programma: Introduzione, Claudio Muzio, Sindaco di Casarza Ligure Coordinatore, Santo Grammatico, Presidente Regionale Legambiente Liguria 9.30 Stefano Sarti, Vice Presidente Legambiente Liguria 9.45 Andrea Baroni, Funzionario settore ambiente Regione Liguria 10.00 Marco Castagna, Presidente AMIU 10.15 Pier Luigi Gorani, CONAI 10.30 Luca Pastorino, Sindaco di Bogliasco 10.45 Luca Marigo, Ricercatore, imprenditore ed esperto in Biogas 11.00 Presentazione del sondaggio sulla raccolta “porta a porta” di Chiavari a cura di Francesca Bonini ed Elisa Garibaldi Pausa 11.45 Presentazione dell’esperienza di compostaggio domestico a Casarza Ligure 12.00 Dibattito: “Il Tigullio a confronto sulla raccolta differenziata” Partecipanti: Vito Vattuone, Gino Garibaldi, Roberto Levaggi, Giorgio Costa, Giorgio D’Alia, Valentina Ghio, Roberto De Marchi, Assindustria, CNA,CGIL,CISL,UIL Desideriamo che la cultura dell'accoglienza metta radici nel nostro Paese. Ogni albero che pianteremo sarà dedicato ai diritti dei migranti, al diritto di costruire una vita migliore. Quest'anno dedichiamo la Festa dell'Albero, il 21 novembre, ai diritti dei migranti, perchè possano essere rimossi tutti gli ostacoli legislativi e culturali che impediscono ancora il dialogo tra culture diverse. Vogliamo dedicare i nuovi alberi a tutte le bambine e i bambini nati in Italia da genitori stranieri perché purtroppo nascere figli di genitori stranieri nel nostro Paese non significa ancora esserne cittadini.
Ecco i nostri appuntamenti a Genova e in Liguria!
LEGAMBIENTE LIGURIA: OPERA INUTILE E PERICOLOSA PER IL TERRITORIO. NECESSARIO USCIRE DALLA IDEOLOGIA PRO INFRASTRUTTURE.
La firma del Ministro dell’ambiente alla VIA sulle Gronda apre la porta alla conferenza dei servizi per l’avvio di un opera inutile che appesantirà il fragile equilibrio idrogeologico dei nostri versanti La nostra regione è già satura di infrastrutture stradali, ben 98 Km di strade lineari ogni 100 Km2 di superficie e inseguire un modello di crescita basato sulla continua infrastrutturazione stradale è un errore. La regione se da un lato pone chiaramente le problematiche relative al prosciugamento delle sorgenti, della fragilità dei versanti con la presenza delle frane, dall’altra spinge per la continua costruzione di tunnel e nuove arterie, su tutto il territorio. In una situazione così delicata paventare l’avvio delle opere entro il 2017 e lasciare il controllo ad un comitato tecnico, che in modo illusorio potrà eventualmente riparare i danni o porvi rimedio una volta determinati risulta farsesco. Purtroppo la politica dimostra tutti i suoi limiti quando il governo del territorio è lasciato in mano ai privati, che propongono investimenti “prendere o lasciare” (ricordiamo ancora la minaccia di trasferire i soldi del nodo di San Benigno su Bologna, fatta solo due anni fa e indirizzata all'amministrazione comunale genovese). I proventi dal gettito autostradale prodotti sul nostro territorio dovrebbe essere gestiti per l’interesse pubblico e per la nostra regione questo significa interventi per la cura e la manutenzione del territorio dal dissesto idrogeologico e favorire il trasporto pubblico locale, unica soluzione per sgravare e alleggerire le strade dal traffico privato. Info 3292337973 - 3292337974 |
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September 2018
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